Mercoledì 15 marzo, presso l’aula magna di Via Stelvio, gli alunni delle classi 1AOEL, 1AMAT, 2AOEL, 2AMAT e 2AOM hanno avuto l’occasione di incontrare Daniel Zaccaro, oggi educatore presso la comunità di accoglienza per minori segnalati dal Tribunale di Milano Kayròs. Daniel, come raccontato da Andrea Franzoso nel libro “Ero un bullo”, edito da De Agostini, che ne racconta la vita e il riscatto umano e sociale, ha passato la sua infanzia e adolescenza nel quartiere di Quarto Oggiaro, periferia di Milano.
Figlio di genitori separati, un padre assente capace solo di farlo sentire un incapace, passa le sue giornate nei cotili delle case popolari. A scuola è il bullo temuto da tutti che sfoga aggressività e rabbia contro chiunque. Con gli amici della sua gang si rende protagonista di piccoli furti fino ad arrivare ad organizzare vere e proprie rapine in banca. Solo così sente di guadagnarsi il rispetto, incutendo paura e dando prova di coraggio. Finisce però al Beccaria, il carcere minorile di Milano e successivamente a San Vittore. Dopo tentativi falliti per le sue continue fughe dalle comunità di
recupero, l’incontro con Don Claudio Burgio, il cappellano del carcere, sarà per Daniel l’Incontro con la “I maiuscola”. Da qui altri esempi di adulti accoglienti e positivi, tra i quali un’insegnate di italiano in pensione, gli faranno assaporare il bello e il buono della vita, valorizzando i suoi talenti che lo porteranno a diplomarsi e poi a laurearsi.
Il dibattito con i nostri ragazzi è stato molto proficuo, ricco di spunti anche per noi insegnanti che spesso non sappiamo accogliere le richieste d’aiuto di chi ci sta accanto quotidianamente.
Daniel ci ha lasciato un messaggio confortante: “Ricordati sempre che nella vita non esiste un copione già scritto: fino all’ultimo puoi decidere di cambiare il finale”
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